pompeora
2006-01-14 16:54:17 UTC
Ho la necessità (per comodità e covenienza economica) di installare
due impianti di terra separati in due edifici distanti 80 m fra di
loro (azienda agricola con stalla e abitazione alimentati da un unico
punto di fornitura- sistema TT).
Dalla CEI 64-8 ricavo che la norma ammette la separazione degli
impianti di terra se:
1)le masse e le masse estranee appartenenti ai due impianti separati
non sono simultaneamente accessibili;
2)le masse a valle dello stesso interruttore differenziale sono
collegate allo stesso impianto di terra.
Nessun problema per quanto concerne il secondo punto (si installeranno
due interruttori differenziali uno per ciascun edificio) mentre qualche
difficoltà la si riscontra nel risolvere le prescrizioni indicate al
primo punto. La distribuzione idrica fa capo ad un unico contatore di
fornitura dell'acqua e alimenta contemporaneamente l'abitazione e, con
una conduttura metallica interrata che attraversa il cortile, anche la
stalla. Secondo quanto prescritto dalla Norma sembrerebbe non possibile
procedere all'installazione di due impianti di terra separati appunto
per la presenza di una massa estranea collegata (tramite collegamento
equipotenziale principale) da una parte ad un primo impianto di terra
nell'abitazione e dall'altra ad un secondo impianto di terra, separato
dal primo, della stalla. Mi chiedo, il collegamento equipotenziale
principale all'ingresso della tubazione nella stalla e il collegamento
equipotenziale principale all'ingresso della tubazione nell'abitazione
(eventualmente ripetuto sulla tubazione in uscita dall'abitazione
verso la stalla?) non sono sufficenti per garantire l'equipotenzilità
in caso di potenziali trasferiti dalla stalla verso l'abitazione e
viceversa? Se si, qualcuno conosce le motivazioni tecniche che hanno
indotto il normatore ad una tale scrittura? Se no, l'unica possibilità
che mi resta è quella di unire le due terre o posso adottare altre
soluzioni alternative altrettanto sicure ed economiche? Potrei al
limite far inserire sulla tubazione un giunto isolante all'ingresso
della stalla (anche se l'operazione non è poi così semplice perchè
l'impianto idrico è di qualche anno fa e purtroppo la tubazione è
già interrata) ma mi sfugge il perchè (se effettuo i collegameti
equipotenziali principali all'ingresso dei tubi sia nella stalla sia
nell'abitazione) non sia sufficiente l'quipotenzialità che si ottiene
coi collegamenti equipotenziali principali
Grazie anticipato a chi vorrà essere così gentile e paziente da
rispondermi.
due impianti di terra separati in due edifici distanti 80 m fra di
loro (azienda agricola con stalla e abitazione alimentati da un unico
punto di fornitura- sistema TT).
Dalla CEI 64-8 ricavo che la norma ammette la separazione degli
impianti di terra se:
1)le masse e le masse estranee appartenenti ai due impianti separati
non sono simultaneamente accessibili;
2)le masse a valle dello stesso interruttore differenziale sono
collegate allo stesso impianto di terra.
Nessun problema per quanto concerne il secondo punto (si installeranno
due interruttori differenziali uno per ciascun edificio) mentre qualche
difficoltà la si riscontra nel risolvere le prescrizioni indicate al
primo punto. La distribuzione idrica fa capo ad un unico contatore di
fornitura dell'acqua e alimenta contemporaneamente l'abitazione e, con
una conduttura metallica interrata che attraversa il cortile, anche la
stalla. Secondo quanto prescritto dalla Norma sembrerebbe non possibile
procedere all'installazione di due impianti di terra separati appunto
per la presenza di una massa estranea collegata (tramite collegamento
equipotenziale principale) da una parte ad un primo impianto di terra
nell'abitazione e dall'altra ad un secondo impianto di terra, separato
dal primo, della stalla. Mi chiedo, il collegamento equipotenziale
principale all'ingresso della tubazione nella stalla e il collegamento
equipotenziale principale all'ingresso della tubazione nell'abitazione
(eventualmente ripetuto sulla tubazione in uscita dall'abitazione
verso la stalla?) non sono sufficenti per garantire l'equipotenzilità
in caso di potenziali trasferiti dalla stalla verso l'abitazione e
viceversa? Se si, qualcuno conosce le motivazioni tecniche che hanno
indotto il normatore ad una tale scrittura? Se no, l'unica possibilità
che mi resta è quella di unire le due terre o posso adottare altre
soluzioni alternative altrettanto sicure ed economiche? Potrei al
limite far inserire sulla tubazione un giunto isolante all'ingresso
della stalla (anche se l'operazione non è poi così semplice perchè
l'impianto idrico è di qualche anno fa e purtroppo la tubazione è
già interrata) ma mi sfugge il perchè (se effettuo i collegameti
equipotenziali principali all'ingresso dei tubi sia nella stalla sia
nell'abitazione) non sia sufficiente l'quipotenzialità che si ottiene
coi collegamenti equipotenziali principali
Grazie anticipato a chi vorrà essere così gentile e paziente da
rispondermi.